Evento promosso da: Orchestra Farnesiana, Opera Pia Alberoni, CSV Emilia, con il patrocinio del Comune di Piacenza e della Diocesi di Piacenza-Bobbio e con il sostegno di Fondazione Piacenza e Vigevano
Sala Arazzi, 26 gennaio, ore 21, per la città
Sala Arazzi, 27 gennaio mattina, per le scuole superiori
Nella suggestiva cornice della Galleria Alberoni sarà celebrata la Giornata della Memoria 2025 con un evento di particolare significato.
Salirà infatti sul palco della Sala degli Arazzi il musicista e regista Adrian Berkovits (figlio di Eduard Berkovits, sopravvissuto al lager nazista e testimone della Shoah), che porterà a Piacenza il violino del lager, trovato dal padre e custodito per tutta la vita.
Gabriele Schiavi suonerà il violino di Adrian, con un quintetto d’archi dell’Orchestra Farnesiana.
A Piacenza, alla Sala degli Arazzi, Adrian presenterà in prima mondiale il documentario realizzato in memoria di suo padre, raccontando tutto il viaggio di ritorno a casa dopo alla Liberazione.
Verranno eseguiti brani presenti nel documentario e altri brani di compositori ebrei.
Alcuni dettagli
Eduard, la Shoah, il violino del lager, il ritorno a casa
Eduard aveva 15 anni quando i nazisti lo portarono via insieme a tutta la sua famiglia ebrea.
Un anno dopo, mentre lasciava il campo di Ludwigslust, dopo essere stato liberato, notò, in un angolo, un violino dentro a una custodia, e decise di portarlo via con sé.
Non si è mai saputo a chi appartenesse, se fosse stato di una vittima dello sterminio o di un carnefice, ma, come racconta il figlio Adrian, si sente la storia sanguinare da questo strumento musicale.
Eduard, insieme al fratellino di 11 anni, anch’egli sopravvissuto, percorse a piedi la lunga strada verso casa fino a Cluj, in Romania, vivendo di stenti per quattro mesi, senza mai abbandonare quel violino, divenuto per lui portafortuna e simbolo della speranza nella rinascita della vita.
In Canada, dove poi emigrò, nacque suo figlio Adrian, divenuto musicista.
Adrian, dopo aver fatto restaurare il violino, ha concepito e realizzato un progetto musicale e cinematografico dedicato al padre (il documentario The Journey Home, ultimato da poco), coinvolgendo il violinista piacentino Gabriele Schiavi ed il suo ensemble d’archi.
Insieme, nel 2023, hanno registrato le musiche, nell’Oratorio di San Cristoforo di Piacenza. Gabriele Schiavi ha suonato il violino di Eduard, il violino del lager.
La testimonianza di Adrian
Dopo aver trascorso 11 mesi ad Auschwitz-Birkenau nel 1945, mio padre ebreo ungherese fu liberato. Egli dovette affrontare un’altra grande sfida: il ritorno a casa a Cluj, in Romania, insieme al suo fratellino Michael. Aveva solo 16 anni e la sua famiglia non c’era più. Per i tre mesi successivi, affamati e indigenti vagarono di città in città, portando con sé l’istinto di sopravvivenza intatto e il tatuaggio sul braccio sinistro.
Eduard era un uomo molto tranquillo e umile. Non ha mai parlato delle sue esperienze di Olocausto; la sua testimonianza videoregistrata dalla USC Shoah Foundation (istituzione che si dedica alla realizzazione di interviste audiovisive a sopravvissuti e testimoni dell’Olocausto e di altri genocidi) era tutto quello che avevo per conoscere la sua incredibile storia e il suo viaggio.
Mi ci sono voluti 10 anni per avere il coraggio di guardare l’intervista di mio padre alla USC Shoah Foundation. Il suo viaggio di ritorno a casa è stato così stimolante che ho deciso di scrivere un documentario musicale in suo onore e sto per condividerlo con il mondo.
In The Journey Home io suonoilpianoforte, tastiere, chitarra insieme a musicisti provenienti da tutto il mondo.
Parte dell’intervista di mio padre alla USC Shoah Foundation apparirà sul grande schermo mentre la storia del suo straordinario viaggio a casa viene raccontata attraverso musica e testi originali.
Mio padre era e continua ad essere un’ispirazione.
Il violino di Eduard, il violino del lager
Dopo essere stato liberato nel 1945, mio padre, Eduard, trovò questo violino all’interno di una delle caserme occupate dai nazisti.
Senza esitazione, aprì la valigetta e passò le dita su questo violino. Per un momento sovvenne il passato. Ricordava l’amore di suo padre per il violino e la sua musica. I due condividevano quella passione. Da bambino mio padre aveva fantasticato di diventare un violinista e un famoso direttore d’orchestra. Mio padre uscì dalla caserma stringendo lo strumento. Sapeva che il violino sarebbe stato il suo portafortuna durante tutto il viaggio verso casa.
Il violino di mio padre sarà presente nel progetto. Si sente la storia sanguinare da questo violino.
Nell’aprile del 2021, sono stato onorato di essere invitato dall’UJA Federation of Greater Toronto a partecipare allo Yom Hashoah (Giornata della memoria dell’Olocausto). Il trailer del documentario è stato trasmesso in tutto il Canada con un’introduzione da parte del Primo Ministro Justin Trudeau. Sono grato al mio amico e maestro violinista Gabriele Schiavi che ha partecipato a questo video.