Martedì 9 dicembre 2025 presso l’auditorium San Giovanni – Piazzale S. Giovanni a Fiorenzuola d’Arda (Piacenza) – avrà luogo il convegno “Prendersi cura delle persone con la demenza: un impegno condiviso tra istituzioni, sanità e cittadini” promosso dall’associazione Alzheimer Piacenza ODV in collaborazione con Federazione Alzheimer Italia, Comune di Fiorenzuola d’Arda, AUSL di Piacenza e SIT (Società Italiana di Telemedicina).
Il titolo esprime con chiarezza l’obiettivo del convegno che non si propone semplicemente di divulgare informazioni alla popolazione sulla malattia di Alzheimer. Il fine è molto più ambizioso e anche un po’ “provocatorio”. Si vuole rammentare che abbiamo di fronte delle persone affette da una patologia da cui non si guarisce e che hanno bisogno che l’intera comunità che li circonda, a cominciare dagli stessi familiari (neppure questo è sempre scontato), li sappia accogliere e sostenere nella loro complessa condizione, salvaguardando e valorizzando quanto rimane della loro autonomia e tutelandole al tempo stesso nel progressivo stato di fragilità in cui verranno fatalmente a trovarsi. La sfida è quella di utilizzare al meglio tutti gli strumenti attualmente disponibili per assicurare loro una vita veramente dignitosa e soprattutto di “inventare” quelli che ancora non ci sono.
Nel corso del convegno i relatori ci esporranno anzitutto come gli organi di governo di stato e regione ed in particolare il sistema sanitario si facciano carico di attribuire risorse e pianificare gli interventi a fronte di questa malattia dal già enorme ma purtroppo sempre crescente impatto sociale, e cosa possiamo realmente aspettarci in termini di progressi nella cura della malattia.
Ci verrà parlato però anche di quello che concretamente già viene fatto e si possa fare sempre più oltre a quanto istituzionalmente previsto in ambito sia sanitario che sociale. Due esempi a tale riguardo. L’AUSL di Piacenza e l’associazione Alzheimer Piacenza ODV, attraverso un progetto finanziato dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, hanno avviato il CADE (Centro Ascolto DE menze) attivando un servizio che raggiunge in modo capillare pazienti e rispettivi familiari supportandoli nei percorsi di cura e di assistenza e sostenendoli a regime attraverso gruppi di autoaiuto, rivolti ai familiari più direttamente coinvolti nella gestione del malato, ed altre attività di stimolo ed inclusive coinvolgenti sia i familiari che i pazienti. La Federazione Alzheimer Italia sta promuovendo in varie realtà locali sensibili a questo tema la realizzazione del progetto operativo su scala internazionale “Dementia Friendly Community”, che in linea col titolo del convegno potremmo ben tradurre “comunità amiche delle persone con la demenza”, il cui scopo è far sì che la persona con questo limite sia accolta ed adeguatamente aiutata a vivere in pieno benessere in qualunque contesto, durante un ricovero in ospedale ma anche nelle occasioni più normali della quotidianità, quando va a fare la spesa, quando si trova su un mezzo di trasporto, quando entra in un ufficio, perché questa malattia si manifesta in modo graduale e vi sono fasi iniziali ed intermedie in cui la possibilità di muoversi ancora in modo autonomo dipende dal grado di consapevolezza e dalla capacità di riconoscere le limitazioni del malato e di interagire in modo idoneo.
In conclusione questo convegno, pensato per interpellare il territorio e rivolto sia alle singole persone che agli enti in cui operano o cui si riferiscono, avrà raggiunto il proprio obiettivo se chi vi parteciperà non uscirà soddisfatto per aver saputo quello che si sta facendo ma tornerà a casa chiedendosi “cosa posso fare di più e di meglio per vivere bene assieme al mio familiare affetto da demenza?” e anche “cosa posso fare personalmente e nelle realtà ove opero per essere in grado di rapportarmi correttamente con persone affette da demenza ed offrire loro accoglienza e sostegno?”
Locandina allegata